L’employer branding è un caleidoscopio di diverse attività, tra cui raccontare storie ed esperienze sulla propria azienda per renderla attraente verso il mondo people.

La comunicazione (interna ed esterna) gioca un ruolo fondamentale nell’attrarre e nell’ispirare non solo i talenti delle persone vicine ai valori aziendali, ma permette anche di rendere visibile ciò che viene realizzato all’interno dell’organizzazione.

L’obiettivo diventa non solo mettere in contatto i potenziali dipendenti con quelli esistenti condividendo prospettive ed esperienze, ma anche mostrare loro la mission, la visione e i valori dell’organizzazione. L’allineamento al purpose aziendale delle persone è fondamentale per garantire motivazione e impegno.

Effettivamente, i risultati di ogni organizzazione dipendono dalle persone e dai loro comportamenti: «ciò che le persone fanno, dicono, pensano».

  • Fare: comporre, costruire, fabbricare, mettere insieme (azioni, prodotti, documenti)
  • Dire: pronunciare, esprimere, manifestare per mezzo di parole (relazioni, fiducia, qualità)
  • Pensare: meditare, riflettere, immaginare (soluzioni, idee, proposte)

L’insieme di queste tre azioni esprime il lavoro che le persone compiono all’interno di un’organizzazione e tutto questo produce un impatto sui colleghi (anche potenziali), sui clienti, sui fornitori e sul brand.

La comunicazione virale

La comunicazione virale può rivelarsi un potente strumento per migliorare l’employer branding di un’organizzazione e attrarre talenti: quando i contenuti ufficiali dell’organizzazione vengono condivisi in modo virale e spontaneo dalle persone sui social media o su altri canali e strumenti, possono raggiungere un vasto pubblico in modo rapido ed efficace.

Infatti, le persone maggiormente ingaggiate dell’organizzazione possono rivelarsi gli alleati migliori nei processi di comunicazione interna ed esterna (ma non solo).

Queste persone o Ambassador sono centrali nei diversi processi di trasformazione e comunicazione: agiscono come dei catalizzatori delle trasformazioni e della cultura aziendale per implementarla e comunicarla non solo all’interno della realtà in cui si trovano, ma anche all’esterno. In questo senso la comunicazione virale si basa sul potere delle persone e della loro capacità di influenzare il contesto. Ciò è possibile grazie a diversi fattori, come l’alta connessione interpersonale che gli Ambassador hanno all’interno dell’organizzazione (network), un alto livello di fiducia, e soprattutto godono di autorità non gerarchica e informale, riconosciuta dagli altri.

Gli Ambassador affiancandosi al flusso di comunicazione possono così garantire la ridondanza informativa e raggiungere il maggior numero di persone con i messaggi chiave, aumentando la reputazione dell’organizzazione.

Questo contribuisce a migliorare la percezione dell’azienda come un luogo di lavoro desiderabile, attrarre nuovi talenti e aumentare l’engagement dei dipendenti stessi. La chiave ovviamente è che i contenuti siano autentici, rilevanti e in linea con i valori e la cultura aziendale e delle persone che veicolano gli stessi, per massimizzare l’impatto positivo.

L’importanza della employee experience

Quando vogliamo disegnare un processo mettendo le persone al centro e valorizzando la loro esperienza all’interno del processo dobbiamo ricorrere alle logiche della customer centricity e della customer experience. Ricordiamo che esistono 3 momenti fondamentali dell’experience:

  • Esperienza attesa: ciò che le persone immaginano di vivere in relazione a un prodotto o servizio
  • Esperienza vissuta: lo stato emotivo di una persona durante l’utilizzo di un prodotto o servizio. Termina nel momento in cui si conclude l’interazione
  • Esperienza ricordata: il ricordo che una persona riporta in merito a un’esperienza passata. Le persone, dopo aver interagito con un prodotto/servizio, tendono a ricordare quasi esclusivamente i picchi positivi o negativi

All’interno dell’esperienza bisogna tener conto di diversi fattori, tra cui gli spazi di lavoro, le relazioni con i colleghi, la flessibilità nella gestione del tempo e degli obiettivi, la possibilità di utilizzare strumenti tecnologici, la remunerazione e l’accesso a specifici benefit.

Inoltre, nel disegnare le esperienze, bisogna considerare la cultura, i valori, la leadership model e i behaviors collegati per creare coerenza, e rafforzare i messaggi.

Le esperienze (positive o negative) dei dipendenti di un’organizzazione confermano la cultura aziendale e i messaggi che vengono ascoltati dai candidati. Concentrarsi nell’offrire ai dipendenti un’esperienza positiva li porta ad essere felici, soddisfatti e i più autentici sostenitori dell’organizzazione.

Conclusioni

L’employer branding alimenta costantemente l’employee experience e viceversa, grazie a un sistema di naturale disseminazione culturale dove le voci dei dipendenti sono gli elementi più potenti che un’organizzazione ha a disposizione per diffondere la cultura aziendale, i behaviors, attrarre nuovi talenti e mantenere alto l’ingaggio delle persone.